Il presidente nazionale maggiore Alipio Mugnaioni, a nome di tutta l’Associazione, ha chiesto al generale Rodolfo Puletti di accettare la carica di Presidente nazionale onorario. Il generale Puletti ha accettato e nei prossimi giorni gli verrà consegnato ufficialmente il decreto di nomina.
Il generale di divisione (r) Rodolfo Puletti, appartiene ad una famiglia di antiche tradizioni militari: un bisnonno ha “fatto” la Crimea e le guerre d’indipendenza, un nonno le campagne d’Africa, il padre la Libia, l’Etiopia e le due guerre mondiali. Dopo l’Accademia e la Scuola di Applicazione, Puletti ha servito in “Piemonte Cavalleria”, ove per un decennio, ha svolto diversi ruoli: porta-stendardo, capocalotta, comandante di plotone e di squadrone, ufficiale “I” ed addetto alla difesa NBC. Successivamente è stato 55° comandante dei “Lancieri di Aosta”, e 74° comandante di “Genova Cavalleria”.
Titolato S.G. ha prestato attività di S.M. allo S.M.E. Ordinamento, ove ha studiato la linea di comando delle unità corazzate, ed all’Ufficio Storico, dirigendo un gruppo di lavoro per la stesura della collana: “L’Esercito ed i suoi corpi” e “L’Esercito verso il Duemila”. E’ laureato in scienze strategiche. Ha insegnato alla Scuola di Guerra, per un quadriennio, organica e sociologia militari. Ha comandato il D.M. di Viterbo ed i comandi M.P. di Viterbo, Rieti e Terni.. Nell’ambito dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria ha svolto i ruoli di presidente di sezione di Viterbo e Consigliere Nazionale per il Lazio dal 1987 al 1988 e di vice Presidente Nazionale dal 1988 al 1999. Dal 1987 al 2007 è stato direttore della Rivista di Cavalleria. Ha scritto in proprio, ed in parte con altri, la storia dei reggimenti di cavalleria “Nizza”, “Piemonte”, “Savoia”, “ Firenze”, “Genova”, “Aosta”, “Lucca”, “Milano”, “Montebello”, “Guide”, “Treviso” e della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”; inoltre ha sottolineato che le tradizioni in cavalleria hanno sempre sostenuto lo stile dell’Arma. Inoltre ha scritto “La Maremma, i suoi cavalli e la Cavalleria” in occasione del 39° raduno nazionale A.N.A.C., “Il Museo storico dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo” nonché altre opere sull’Arma a cavallo, compresa la coloniale. Puletti si è prefissato il compito di porre in luce e tramandare il “fuori ordinanza” per non fare dimenticare che in Cavalleria si è sempre operato affrontando anche le cose più serie con una dose di autoironia che le faceva accettare e con l’indifferenza degli uomini semplici ma fortemente determinati a risolverle.